6 buoni motivi per allenare il Pavimento Pelvico

Il Pavimento Pelvico è costituito da diverse strutture. Tra queste la componente muscolare ha un ruolo fondamentale. E soprattutto è la parte su cui più facilmente possiamo intervenire.

Se parliamo di muscoli infatti, è intuitivo immaginare di poterli rendere più tonici e quindi più forti con un adeguato allenamento. L’obbiettivo è quindi quello di migliorare le performances perineali. Ciò mette il Pavimento Pelvico in condizione di esplicare al meglio le sue funzioni di supporto dei visceri pelvici, di rinforzo sfintero-uretrale e di contrasto degli aumenti di pressione endoaddominali. Un’altro aspetto da non sottovalutare è che la migliore percezione dei nostri “muscoli segreti” e il loro corretto tono, permette un aumento del piacere sessuale.

Il primo passo per capire se la riabilitazione del Pavimento Pelvico fa al caso nostro, è avere una diagnosi corretta. Ci sono infatti dei casi in cui non si otterrebbero dei risultati significativi o anche delle controindicazioni (per esempio infezioni vaginali). Per questo è necessario chiedere a personale qualificato.

In caso ci sia indicazione alla riabilitazione, cosa dobbiamo aspettarci?

Il primo passo è sempre quello della “presa di coscienza”. Spesso i muscoli del Pavimento Pelvico vengono attivati insieme ad altri muscoli che “aiutano” ad ottenere una contrazione più efficace. Per esempio quando si richiede una contrazione massimale, spesso si stringono anche i glutei. All’inizio del percorso terapeutico è necessario invece individuare i muscoli che effettivamente devono lavorare ed isolarli dagli altri.

Quando saremo in grado di ottenere una contrazione corretta, senza coinvolgere altri muscoli (glutei, adduttori, addominali), si passerà al rinforzo vero e proprio della muscolatura del Pavimento Pelvico.

L’ultimo step è rappresentato dall’automatizzazione delle contrazioni del Pavimento Pelvico durante le normali attività della vita quotidiana. Lo scopo di questa fase è di rinforzare il livello di “chiusura” perineale durante gli sforzi. In questa fase il paziente è invitato a svolgere gli esercizi che gli sono stati consigliati, più volte al giorno. Avendo acquisito una perfetta conoscenza del movimento da eseguire, questi esercizi possono essere svolti anche in luoghi pubblici, senza che nessuno se ne accorga.

I risultati ottenuti si manterranno nel tempo in proporzione alla continuità del paziente. Non bisogna esagerare, per evitare di avere effetti indesiderati (contrattura, rigidità). E’ necessario però, per non perdere i risultati ottenuti, mantenere una certa costanza nell’eseguire gli esercizi di mantenimento.

Durante il percorso è possibile utilizzare apparecchi per l’elettrostimolazione e/o il biofeedback, secondo la necessità della persona o dell’obiettivo che si vuole raggiungere. Conosceremo meglio queste due tecniche in un articolo dedicato.

Dr.ssa ft Simona Colicchia

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