Incontinenza a feci e gas

Per Incontinenza Fecale si intende qualsiasi perdita involontaria di materiale solido, liquido o gassoso. Una volta che questo materiale ha raggiunto il canale anale, è impossibile rimandare l’evacuazione ad un altro momento.

La causa più frequente di questa disfunzione sembra essere il parto vaginale e le lesioni che questo può comportare a carico delle strutture muscolari e/o nervose del Pavimento Pelvico.

Il problema più importante che deriva da questa forma di incontinenza è il grave peggioramento della qualità di vita. Ciò è dovuto alle importanti implicazioni psicologiche che sono connesse al problema stesso e che portano ad un progressivo allontanamento dalla vita sociale e conseguente isolamento.

Fisiologia dell'Evacuazione

Perché sia garantita la continenza fecale è necessario che ci sia l’integrità e il corretto funzionamento di alcune strutture e meccanismi:

  • Sfintere Anale
  • muscoli del Pavimento Pelvico
  • motilità intestinale
  • capacità di adattamento rettale (compliance)
  • sensibilità del retto e dell’ano
  • nervi del Pavimento Pelvico
  • consistenza delle feci

 

La maggior parte delle persone avverte lo stimolo alla defecazione di mattina; ciò accade perchè la postura eretta e l’inizio dell’attività motoria attivano ed aumentano l’attività del colon. Inoltre, dopo circa 10-20 minuti dall’assunzione di cibo, si verifica un ulteriore aumento della motilità.

La sensibilità della regione ano-rettale ci permette di distinguere il contenuto rettale (gas e feci più o meno solide) informandoci quindi della necessità di defecare… o di fare una “puzzetta”.

Fino ad una certa quantità il contenuto nel retto può accumularsi senza che vengano inviati stimoli alla coscienza. Pertanto se lo stimolo compare in una situazione socialmente non accettabile, è possibile rinviare lo stimolo ad un momento in cui si verificano le condizioni adatte alla defecazione. Se le condizioni ambientali lo permettono, la defecazione inizia con la contrazione del torchio addominale e termina con il rilasciamento dello Sfintere Anale Interno che permette l’espulsione.

Il canale anale è lungo dai 2 ai 4 centimetri e in una situazione di riposo ha un’angolazione rispetto al retto di circa 90°. Il Muscolo Pubo-Rettale mantiene l’angolazione corretta del canale anale.

La contrazione di questo muscolo durante uno sforzo, fa chiudere maggiormente l’angolazione del canale anale, contribuendo al meccanismo della continenza fecale in caso di sforzo. Durante la defecazione il rilassamento muscolare invece fa diminuire l’angolazione del canale anale che quasi scompare, facilitando il passaggio delle feci. Ci sono delle posizioni che favoriscono il rilassamento muscolare del Pubo-Rettale e che quindi facilitano l’evacuazione. Nella flessione delle anche (la posizione seduta che generalmente utilizziamo per la defecazione) l’angolo è leggermente più ampio; nella posizione accovacciata l’angolo del canale anale tende ad aprirsi molto di più e quindi a facilitare la defecazione!

La Riabilitazione

Tutto inizia con la valutazione del tuo caso al fine di stabilire il Progetto Riabilitativo più adeguato e personalizzato possibile. Generalmente nelle prime sedute è importante concentrarsi sulla capacità di individuare la muscolatura interessata e riconoscerne il movimento. Quindi è necessario imparare a riprodurre il movimento in modo autonomo, per poter ripetere a casa gli esercizi assegnati dal fisioterapista.

L’elettrostimolazione funzionale ha il duplice scopo di aiutare la percezione della muscolatura e della sua contrazione, e in particolar modo è importante il lavoro di rinforzo che la stimolazione elettrica svolge sulla muscolatura. Per la Riabilitazione del Pavimento Pelvico con particolare interesse all’area posteriore si utilizzano sonde anali. Nonostante la muscolatura del Pavimento Pelvico sia unica per tutta l’area (anteriore e posteriore), gli sfinteri lavorano anche indipendentemente: possiamo urinare senza espellere le feci e viceversa. Anche l’azione volontaria di spinta ha una direzione differente a seconda che sia orientata sulla parte anteriore o sulla parte posteriore del Perineo.

E’ possibile utilizzare il Biofeedback per migliorare la percezione e la comprensione del movimento. La possibilità di visualizzare gli effetti della propria attività muscolare, permette di comprenderla meglio ed eventualmente di individuare e correggere gli errori.

La chinesiterapia è quell’insieme di esercizi che vengono effettuati dalla Fisioterapista e spesso insegnati per essere ripetuti a casa con tempi e frequenza che variano da persona a persona, ma anche a seconda del momento terapeutico in cui ci si trova.