
19 Lug I diversi nomi del Dolore Pelvico
un dolore con tanti nomi?
Abbiamo più volte parlato di Dolore Pelvico cercando di dare una spiegazione alla cause che lo provocano e a cosa fare per sconfiggerlo.
Oggi voglio dare un nome alle sue diverse facce… e già perchè il dolore può essere non solo acuto (che dura da meno di 6 mesi) o cronico (durata maggiore di 6 mesi), ma a seconda dei modi e dei momenti in cui si presenta ha un nome diverso e spesso una causa diversa!
Vediamoli uno ad uno…
Dispareunia
E’ un termine con cui si indica la presenza di dolore durante la penetrazione: rapporti sessuali, visita ginecologica, inserimento di tamponi/coppette mestruali.
Questo tipo di dolore può essere causato da diversi fattori: cistiti ricorrenti, struttura muscolare rigida, vaginiti, paura della penetrazione che crea uno stato di tensione.
E’ possibile affrontare questo tipo di problema riconoscendone la causa e lavorando su questa: farmaci e/o integratori associati a corretta alimentazione per la cistite, tecniche di rilassamento e massaggio muscolare per la rigidità.
Vaginismo
E’ una contrazione involontaria dei muscoli che circondano la vagina. Questa contrazione ha un aspetto “difensivo” in quanto il vaginismo è legato alla paura della penetrazione.
Quando la paura è eccessiva, i rapporti sessuali sono impossibili.
Se invece il vaginismo non è così grave e i rapporti sono possibili, questi saranno comunque accompagnati da una sensazione di dolore e/o bruciore: in questo caso parliamo di Dispareunia.
Il vaginismo può essere primario, se presente fin dal primo rapporto sessuale, o secondario se compare dopo un primo periodo di rapporti senza dolore.
Generalmente si presenta una situazione di secchezza vaginale associata ad un’entrata vaginale ristretta (a causa della contrazione muscolare). In questa situazione i tentativi di rapporto causeranno delle microabrasioni e dei microtraumi che possono portare ad uno stato di infiammazione locale della mucosa. Se questa infiammazione diventa cronica parliamo di Vestibolite vulvare.
In questi casi la Fisioterapia agisce migliorando lo stato di tensione della muscolatura. Con esercizi mirati si va infatti a rilassare i muscoli contratti e si apprendono tecniche di rilassamento per l’autotrattamento a casa. Per quanto riguarda la paura della penetrazione, se non si risolve con il feedback positivo che si ottiene dall’avere dei rapporti soddisfacenti e non più dolorosi, è bene ricorrere all’aiuto di uno psicoterapeuta.
Vestibolite vulvare
Si tratta di un’infiammazione del vestibolo vulvare, cioè dei tessuti che si trovano all’entrata vaginale.
Come sintomi principali presenta:
- eritema: che può essere diffuso, ma generalmente è presente maggiormente proprio nella zona del vestibolo
- dolore/bruciore: soprattutto nella zona inferiore e lateralmente. Ci sono dei punti che sono caratteristici e che vengono ricercati durante la visita. Se immagini di guardare il vestibolo vulvare dalla mia parte, quindi avendolo di fronte a te, immaginalo come il quadrante di un orologio. I punti più dolorosi sono di solito alle ore 4-5 e/o 6-7.
- dolore alla penetrazione (dispareunia): in questo caso il fattore predisponente è la continua ed eccessiva contrazione muscolare dei muscoli del pavimento pelvico.
Anche in questo caso la Fisioterapia agisce aiutando il rilassamento muscolare sia con tecniche manuali dirette che con tecniche di respirazione e rilassamento. A casa oltre all’automassaggio e all’applicazione delle tecniche di rilassamento apprese, si potranno applicare creme o gel per diminuire l’infiammazione locale. E’ possibile associare anche una terapia fitoterapica o farmacologica, su consiglio del medico di riferimento.
Vulvodinia
Quando il dolore causato da una Vestibolite Vulvare diventa cronico, cioè quando rimane anche dopo la risoluzione dell’infiammazione, prende il nome di Vulvodinia. Si tratta a questo punto di un dolore neuropatico. In questi casi il sistema nervoso risponde in maniera alterata: percepisce come doloroso qualsiasi stimolo.
La vulvodinia è presente indipendentemente dai rapporti sessuali o da altri fattori scatenanti. Ma i rapporti non sono possibili a causa del dolore e si struttura una vera fobia della penetrazione.
In questi casi oltre al lavoro Fisioterapico di rilassamento è utile utilizzare anche il trattamento tecar (prima solo esternamente, poi se possibile anche internamente) per ossigenare il tessuto, così da migliorarne il metabolismo. Inoltre si associa una terapia antiinfiammatoria specifica che migliora anche la conduzione nervosa.
Dr.ssa Ft Simona Colicchia