
04 Gen Palline di Kegel
Cosa sono, a cosa servono e come si usano…
Le palline vaginali sono conosciute anche come kegel balls o palline della gheisha. Il loro scopo è quello di aiutare a mantenere il Pavimento Pelvico tonico. Non sostituiscono un trattamento Fisioterapico, ma rappresentano un aiuto per chi sta effettuando un Percorso Riabilitativo, per il mantenimento dei risultati e ancora per chi vuole fare prevenzione, o migliorare il tono del proprio Perineo per avere una vita sessuale più gratificante.
Le palline possono essere singole o a coppie. Possono essere di diversi materiali: metalliche, silicone, giada. Quelle di silicone sono più semplici per iniziare perchè il materiale è meno scivoloso e facilitano il mantenimento in sede. Inoltre il materiale è semplice da pulire. La caratteristica che accomuna le palline vaginali è la loro struttura. All’interno di ogni pallina è contenuta una pallina più piccola. Le palline devono essere sterilizzate in acqua bollente per almeno 5 minuti, prima del loro primo utilizzo e di tanto in tanto questa operazione va ripetuta. Tra un utilizzo e l’altro è sufficiente lavarle bene con sapone neutro (e mani ben pulite) e conservarle in un sacchetto di cotone.
Le palline vanno inserite nella vagina a circa 2 centimetri dall’apertura vaginale. Devono appoggiarsi sul Pavimento Pelvico per poterlo stimolare alla contrazione. Il cordoncino che rimane all’esterno ne faciliterà la rimozione. Quando ci muoviamo, anche semplicemente camminando, le vibrazioni generate dalla pallina più piccola che si muove liberamente all’interno di quella grande, stimolano i muscoli del Pavimento Pelvico a contrarsi per “trattanerle”. E’ una ginnastica passiva, cioè fa contrarre la muscolatura spontaneamente, senza il nostro controllo. Per questo motivo non può sostituire un trattamento Riabilitativo, che è invece basato sulla presa di coscienza e la capacità di controllo di questi muscoli. Un modo più “attivo” per utilizzare le palline è quello di farle salire e scendere con la contrazione muscolare. Ovviamente solo una contrazione selettiva della muscolatura del Pavimento Pelvico permette questo movimento di discesa e risalita! Questo esercizio attivo, all’inizio può essere difficile da svolgere in piedi, quindi puoi provare stando sdraiata. Invece per il lavoro passivo non valgono ne la posizione sdraiata, nè quella seduta.. perchè la pallina non si muove e non stimola il muscolo.
Ricordiamo sempre che anche a livello del Pavimento Pelvico i muscoli vanno trattati come tutti gli altri: devono lavorare senza eccesso e consentendo il giusto riposo. Anche questi muscoli possono infatti andare incontro a problemi di rigidità e/o contratture muscolari.. e non sono affatto piacevoli! Quindi bisogna valutare la condizione del proprio Pavimento Pelvico per decidere se iniziare con una sola pallina o con due. Per quanto riguarda la durata degli esercizi, è meglio essere graduali nell’allenamento e non esagerare; è più importante essere costanti! Iniziare con pochi minuti al giorno e arrivare gradualmente ad un massimo di 15 minuti al giorno.
Buon lavoro e se hai dubbi o domande non esitare a conttattarmi
Dr.ssa Ft Simona Colicchia